Davide Galli

vita 2.0:
abitare e lavorare nell'appennino

Davide Galli

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Davide Galli

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DAVIDE & GALLI
Studio grafico e comunicazione multimediale [1994 - 2007]

Era la firma che mettevo già da qualche anno. Da quando lavoravo a casa in via San Rocchino a Piacenza. Sostituendo la firma “DAVIDE GALLI presunto artista e/o artista presuntuoso” che utilizzavo nella pittura.
Il timbro
Una presa in giro delle roboanti agenzie milanesi e multinazionali che hanno sempre un “&” in mezzo.
Perché io ero solo e coprivo tutti i ruoli su progetti che avevano davvero una certa complessità. Dai testi, alle fotografie, alle illustrazioni, al progetto grafico, agli esecutivi, ai contatti con i committenti, alla produzione. Mi sembrava giusto avere un ironico alter-ego con cui dividermi i compiti.

Ma la mini-agenzia vera e propria nacque a fine 1994
con l’incarico inaspettato di seguire la comunicazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Piacenza. Che mi arrivò dal dott. Massimo Tirotti, direttore dell’Unità Operativa Cultura, vero e proprio braccio operativo dell’Assessore Vittorio Anelli nella rivoluzionaria giunta di Giacomo Vaciago. Era una chiamata “per meriti” in un periodo magico per l’Italia e per la città a cui appartenevo. La politica in crisi, sgretolata da “Mani Pulite”, ci aveva regalato una squadra di tecnici e intellettuali che cercavano qualità e competenze. Personalmente, ad esempio, non conoscevo nessuno di loro. Ma l’U.O. Cultura conosceva me come grafico di Teatro Gioco Vita e dell’ARCI, quindi come specializzato in comunicazione culturale.
Era un mare di lavoro anche perché quella giunta era veramente un fermento di idee e progetti.
Carina Cavazza e Davide Galli nello studio in via San Rocchino (1995)
Chiamai Carina Cavazza, una ragazza argentina arrivata da poco tempo a Piacenza con il suo compagno Mario Gerosa, mediano di mischia del Piacenza Rugby e di lì a poco della nazionale italiana. Ci aveva presentati un’amica comune perché Carina doveva laurearsi in progettazione grafica a Rosario e voleva portare una tesi sulla grafica italiana. Passammo un lunghissimo pomeriggio insieme a scartabellare tra libri, riviste, miei lavori e progetti, a chiacchierare intensamente con un feeling creativo magico e immediato. La chiamai quindi senza sapere bene cosa dirle se non che non sarei stato in grado di affrontare così tanto lavoro e che non sapevo bene come avremmo potuto regolarci perché per me, creativo sregolato e orso solitario, sarebbe stata una novità (cosa fa ora Carina lo spiego meglio nella tendina che appare premendo il bottone in alto a destra).

Interruppi il contratto da dipendente con il teatro, che proseguì comunque su singoli progetti e per la tournée di Pescetopococcodrillo (con cui nel 1995 e 1996, con lo studio già ufficialmente avviato, feci ancora quasi 150 repliche con relativi viaggi). Teatro Gioco Vita divenne così uno dei primi e principali clienti dello studio.
Dallo studio in casa iniziammo un’attività intensissima: mostre, concerti, convegni, rassegne, allestimenti. Un’immediata visibilità che ci porto subito nuovi clienti e incarichi.
Dopo solo 6 mesi c’era lavoro già per altre persone.
Il soffitto dello studio di Via Campagna decorato da Fabrizio Schiavi
Ecco fatto. Mi era cresciuto involontariamente addosso uno studio grafico vero e proprio senza che me ne accorgessi.
I primi che arrivarono furono i piacentini che avevano fatto il Toschi, tra i quali anche quel genio scorbutico di Fabrizio Schiavi, che ci coinvolse in quello che era un vero e proprio movimento di cui lui era indiscutibilmente parte attiva e uno dei protagonisti: il mondo dei fonts e della grafica destrutturata, di Neville Brody e della rivista Fuse, con la versione italiana di quella “corrente” capitata dalla casa editrice Happy Books. Vedemmo nascere, aiutando per quel poco che riuscivamo, la rivista italiana Climax che Fabrizio curava con il mitologico Jumbo Manfredini.

Carina incinta, con Mario che nel frattempo era diventato suo marito e non poteva più giocare a rugby in Italia, decise di rientrare in Argentina gettandomi nello sconforto più totale. Per me infatti era di fatto la mia socia e la co-fondatrice dello studio. L’attività ormai non si poteva più frenare. Il lavoro era tanto e i committenti sempre più grandi e importanti.
Chiamai il più dotato dei mie compagni di classe del Toschi e assunsi anche un’impiegata, con compiti di segreteria e contabilità. Eravamo già più di 5 e ancora lavoravamo in casa mia, con la mia camera da letto divisa da librerie di fortuna per creare altre postazioni di lavoro.

A metà del 1997 ci trasferimmo a poche poche decine di metri in via Campagna.
Le ragazze dello studio grafico Davide & Galli al Borgo della Comunicazione 1998
Il gruppo si era allargato. C’era chi si occupava del contatto clienti e dello sviluppo. E quel periodo fu indiscutibilmente quello dell’affermazione definitiva.

Nel 1998 infatti ci notò Camillo Sperzagni, il direttore creativo dell’agenzia VBM Comunicazione di Piacenza che allora seguiva quasi esclusivamente BAYER (Divisione Sanità Animale e Diagnostici). Ci chiese di sviluppare la parte grafica di alcune campagne nazionali e a me di diventare il loro Art Director, dividendomi tra il mio studio e la loro agenzia. Dopo pochi mesi le sinergie tra il loro reparto grafico e i ragazzi del mio studio erano tali che l’idea di trasferirci nella sede dell’agenzia in via Sopramuro 48 fu quasi automatica. Nello stesso palazzo fra l’altro c’era anche lo studio di registrazione Audiar e la casa discografica indipendente Face Records, con le quali collaboravo già strettamente da anni per la manifestazione TENDENZE, sempre per conto dell’U.O. Cultura del Comune di PC.
VBM Comunicazione - sala riunioni 1998

Per usufruire in modo intenso della sala di registrazione audio nello stesso palazzo si era trasferita anche la ditta Picoservice, un gruppo di ragazzi capitanati da Guido Mondelli (attuale titolare di Regalami il Tuo Sogno srl per cui attualmente lavoro) che stavano inventandosi dal nulla Radiocoop, la prima radio digitale one-to-one italiana.
È bastato fare velocemente i conti perché assieme allo studio di architettura dell’ultimo piano nel palazzo c’erano solo aziende di comunicazione e immagine che lavoravano in sinergia tra loro.
Nacque così, da un’idea mia e di Camillo Sperzagni, il BORGO DELLA COMUNICAZIONE.

Nel 2002 “Davide & Galli” ha smesso l’attività come studio grafico in quanto tale per tornare a essere la mia ditta individuale, poiché insieme allo studio Grafidea ha dato vita a La Centrale srl (grafica e multimedia per la comunicazione d’impresa).
Gli ultimi anni come socio de La Centrale e libero professionista li ho trascorsi a Cortemaggiore (PC) nell’ex scuola Agip, dove era stata allestita una nostra filiale per collaborare sempre più intensamente con il mondo della comunicazione Coop. Scelta che il mio socio di allora non condivise e che porto alla mia uscita dalla società.
“Davide & Galli” ha continuato a esistere come mia partita iva personale con cui ho proseguito attività di docenza, consulenza e progettazione fino al dicembre 2007, quando già mi ero trasferito sull’Appennino.



Carina è rientrata nel novembre 1996 a Rosario in Argentina dove è diventata madre di Pedro e poi dei gemelli Facundo e Tobias. Ha lavorato per un breve periodo come designer presso un’importante azienda di moda, per la quale abbiamo realizzato insieme una bella campagna con servizio fotografico realizzato a Piacenza nel 2000, alla fine del mio tentativo di aprire una filiale “al di là della pozzanghera”, motivo per cui mi sono recato nella pampa diverse volte tra il 1997 e il 2000. Idea travolta dalla crisi che ha martoriato e poi fatto rinascere quel magico paese.

Poi si è buttata anima e corpo su un suo progetto personale che ha avuto uno straordinario successo: LA PASIONARIA. Saponeria e erbe aromatiche per il corpo, dal design particolarmente curato, con interessanti esperimenti di unione tra i profumi e la gastronomia.
Da leggere gli articoli che ho messo nella sezione “pubblicamente” in cui viene citata la nostra esperienza di lavoro comune: uno sulla rivista di design G7 e uno sul blog internazionale BEYOND BEAUTY BLOG.


--> CARINA CAVAZZA: la Pasionaria
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